Lionardo Vigo

Nota biografica

 

 

 

 

I documenti e le informazioni presenti in questa pagina sono tratti

da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Lionardo Vigo Calanna marchese di Gallodoro

(Acireale, 25 settembre 1799 – 14 aprile 1879)

è stato un poeta, filologo e politico italiano.

Lionardo Vigo fu esponente della cultura siciliana del XIX secolo.

Nelle sue opere mostrò con profonda erudizione l'alto sentimento che egli provava per la Sicilia. Fu uno dei maggiori studiosi delle tradizioni e dei costumi popolari siciliani. Mortagli la madre quando non aveva quattro anni, visse un'infanzia priva d'affetto; dai nove ai sedici anni stette in tre collegi ad Acireale, a Catania, a Messina. Già in giovane età cominciò a comporre poemi (le prime esperienze verranno bruciate), a partecipare a riunioni accademiche, a interessarsi di lingua e dialetto, di storia della Sicilia e di archeologia. Individuò nella sua Acireale quel medio centro che, pur tra i difetti da lui stesso rimarcati, costituiva la norma per centinaia di Comuni siciliani. La sua lirica giovanile è ingentilita da una presenza femminile, che egli chiama l'Unica, celandone il nome. Laureatosi in giurisprudenza, si sposò con Carlotta Sweeny, di padre inglese, che dopo soli due anni di matrimonio morì lasciandogli una bambina. Si impegnò a far rinascere, tra l'altro, l'Accademia Zelantea di Acireale, fondata nel 1671 ma di fatto spenta. Il 1848 rappresentò il crinale della sua vita: al tempo dei moti visse a Palermo a contatto diretto con Ruggero Settimo, Mariano Stabile, Emerico e Michele Amari. Fu deputato alla Camera dei comuni del Parlamento nato dall'insurrezione. Spentasi la rivoluzione siciliana ritornò ad Acireale (essendo egli «amantissimo del proprio nido») e si dedicò alla Raccolta di canti popolari siciliani, al poema epico Ruggiero, all'istruzione e alla cultura, ricoprendo anche la carica di Ispettore scolastico del Circondario di Acireale. Nel 1871 si chiedeva se mai avrebbe dato alle stampe il manoscritto "Il 1848 e 1849 in Sicilia. Testimonianze di L. V." Sul primato della civiltà siciliana Vigo - scrive Capuana - «spese gli ultimi anni lavorando alla Protostasi sicula o genesi di civiltà. La Protostasi forma due grossi volumi che la morte non gli ha permesso di pubblicare». Nel corso della sua vita mantenne un fittissimo epistolario con intellettuali italiani, tedeschi e francesi. 

       
   
Pagine in allestimeto Pagine in allestimeto