L'ultimo canto scritto e interpretato da Rosa

si chiude con questi versi:

Quannu iu moru
cantati li me' canti
nun li scurdati
cantati pi l'antri

Quannu iu moru
pinsatimi ogni tantu
ca pi sta terra ‘n cruci
iu moru senza vuci


Anche per questo Lunedě 30 ottobre

siamo stati al Metropolitan

da un'idea di Francesco Giunta e Giovanni Callea
in collaborazione con Cielozero/Teatro del Sole e Graham & Associati
Lunedì 30 Ottobre ore 21.00 - Teatro Metropolitan



Rosa Balistreri è uno di quei personaggi che appartengono all'immaginario più profondo della nostra terra.
Amica di grandi come Guttuso, Sciascia e financo Amalia Rodriguez è stata esponente di un certo modello di attivismo culturale.
Un'icona che rappresenta in maniera forte e quasi esaustiva il rapporto difficile, di odio ed amore, che molti siciliani, forse quelli dallo spirito più libero ed irrequieto, hanno nei confronti della loro terra.
Lei amatissima ed odiatissima al contempo al punto che la sua città natale, Licata, le ha dedicato un centro che è oggi semiabbandonato, è un'icona della Sicilia che trascorse lontano la parte finale della sua vita, vivendo di stenti, morta praticamente in miseria e sepolta vicino Firenze, ultimo drammatico segno di questo amore difficile ed incompiuto.
Eppure come ha scritto Ignazio Buttitta, che collaborò con lei e le fu amico, “ogni volta che cercheremo le parole, i suoni sepolti nel profondo della nostra memoria, quando vorremo rileggere una pagina vera della nostra memoria, sarà la voce di Rosa che ritornerà a imporsi con la sua ferma disperazione, la sua tragica dolcezza …”.
Rosa Balistreri, o Rosa, come affettuosamente la chiamano i tanti artisti e musicisti che a lei ancora si ispirano, avrebbe compiuto ottant'anni nel Marzo del prossimo anno.
I più importanti artisti dello scenario popolare e tradizionali siciliano si sono incontrati per festeggiare quell'evento in anteprima con l'obiettivo di richiamare ancora una volta l'interesse e l'attenzione del pubblico ma anche delle Amministrazioni siciliane, spesso assenti e discontinue nel loro impegno verso questa grande artista e i progetti dedicati al nostro patrimonio musicale ispirato alla repertorio tradizionale.
Un percorso questo che ha avuto inizio in occasione della prima edizione di Vucciria che ha visto raccolti i più importanti artisti siciliani e che ha visto al Metropolitan un altro significativo momento.

Sul palco

Pippo Ardini
Mario Incudine, Vinni a cantari all'ariu scuvertu
Matilde Politi, Tirannia
Alfredo Anelli, Mirrina
Letizia Anelli, A vo l'amuri miu
Cecilia Pitino, I pirati a Palermu
Alfio Antico, Cu ti lu dissi
Sara Cappello, Proverbi siciliani
Giovanni Granata e Zelinda Ripa, Vinutu sugnu
Mario Azzolini
Massimo Laguardia e Millenaria Tammura, E lu suli ntinni ntinni
Serena Lao, L'amuri ca vaiu
Miriam Palma, Lu focu di la pagghia
Francesco Giunta, Rosa
Felice Liotti
Laura Mollica, Quannu moru