La Collana Folk

 

   

 

Ideata e diretta da Giancarlo Governi, la Collana Folk della Fonit Cetra viene avviata nel 1972 con la pubblicazione di un disco di Rosa Balistreri, quasi a voler assegnare all'artista siciliana il compito di rappresentante nazionale di tutta la musica popolare cui la Collana stessa è dedicata. Qui di seguito la nota in quarta di copertina di quel disco che della Collana illustra lo scopo.

 

Il canto popolare in Italia è legato alle culture regionali e sottoregionali ed a quella civiltà prevalentemente agricola che era rintracciabile

nel nostro paese meno di venti anni fa, prima che iniziasse il processo

di industrializzazione.

L’industria non ha però cancellato irrimediabilmente le tracce del canto e della cultura popolari, innanzi tutto perché sopravvivono ancora ampie zone di sottosviluppo, nel Mezzogiorno soprattutto, e poi perché la stessa civiltà industriale massificata e urbanizzata è riuscita essa stessa a produrre qualcosa di autonomo in questo campo.

Il canto popolare (sia esso spontaneo o d’autore: è popolare in quanto adottato dal popolo che lo ha fatto suo e lo ha modificato divenendone divulgatore attivo) sopravvive quindi nell’era della riproduzione meccanica come espressione, passata o presente, di cultura delle classi subalterne, di cui testimonia i sentimenti, le aspirazioni e le lotte.

Scopo della collana «Folk» è riproporre al pubblico di oggi questo patrimonio, attraverso interpretazioni fedeli ma non filologicamente pedanti ed attraverso raccolte il più possibile ordinate e significative.

 

Negli anni successivi la Collana Folk manterrà ad altissimi livelli

le finalità editoriali annunciate ospitando ancora la voce di Rosa con

altri tre capolavori, anche questi ripubblicati nel 2000 da Teatro del Sole.